Publié par Paolo Petrini le 16/10/2025
Depositata il 24 settembre 2025, la proposta di legge n. 271 modernizza il quadro giuridico dell’immobiliare a Monaco, rafforza la trasparenza e professionalizza gli operatori del settore.
Questa legge segna una tappa decisiva nella modernizzazione del quadro giuridico delle professioni immobiliari. Ventitré anni dopo la legge fondatrice n. 1.252 del 12 luglio 2002, rimasta invariata dalla sua adozione, questo testo ambizioso di 18 articoli mira a professionalizzare il settore, rafforzare la trasparenza e allineare il Principato agli standard internazionali in materia di conformità finanziaria e lotta contro il riciclaggio.
Questa riforma si inserisce in un contesto economico singolare: su un territorio di solamente 2,2 km², il mercato immobiliare monegasco conta più di 171 agenzie, un volume eccezionale che alimenta una forte concorrenza. Dal 2020, solo i monegaschi possono aprire una nuova agenzia, misura destinata a regolare un settore giudicato saturo. Parallelamente, operatori non accreditati — conciergerie, family office, banchieri o procacciatori d’affari — intervengono talvolta illegalmente, fatturando onorari per semplici messe in relazione. La Camera Immobiliare Monegasca si è impegnata a lottare attivamente contro queste derive dinanzi ai tribunali se necessario.
In questo contesto, la proposta di legge 271 intende garantire un alto livello di professionalità e proteggere sia gli investitori sia i residenti di fronte agli operatori non autorizzati. Offre all’amministrazione nuovi strumenti di controllo e riafferma la volontà di Monaco di consolidare un mercato basato sulla competenza, la trasparenza e la fiducia.
Sostenuta da un’iniziativa parlamentare, questa proposta è stata adottata all’unanimità in seduta pubblica il 2 ottobre 2025. Non ha tuttavia ancora forza di legge; la sua entrata in vigore dipenderà dal processo legislativo finale e dalla pubblicazione delle ordinanze applicative.
La proposta di legge n. 271 sostenuta dal Consiglio Nazionale Monegasco riorganizza l’accesso e l’esercizio delle professioni immobiliari a Monaco, formalizza la tessera professionale e la formazione continua, rende il mandato scritto obbligatorio, riserva le commissioni ai titolari autorizzati, disciplina la pubblicità e rafforza le sanzioni.
L’autorizzazione a esercitare richiede una residenza effettiva nel Principato per le persone fisiche, requisito esteso agli amministratori e ai beneficiari effettivi delle società. Questa misura mette in sicurezza il mercato immobiliare a Monaco e facilita i controlli.
Gli amministratori devono detenere almeno il 25 % del capitale, in linea con gli standard del GAFI per l’identificazione dei beneficiari effettivi. L’obiettivo è legare la gestione a un interesse economico reale, utile alla conformità.
Un’approvazione ministeriale diventa obbligatoria per gli azionisti delle società immobiliari SAM e SCA, alla creazione e in caso di cambiamenti dell’azionariato. L’esercizio a domicilio è formalmente vietato, con una tolleranza di due anni per il coworking o la domiciliazione iniziale.
Queste misure assicurano presenza reale, tracciabilità dei beneficiari economici e responsabilità sul territorio.
Creazione di una tessera professionale obbligatoria per amministratori, direttori d’agenzia e negoziatori. Valida per 5 anni, indica l’identità, l’azienda e il perimetro delle attività, con notifica delle modifiche all’Amministrazione.
Introduzione di una formazione iniziale nell’anno successivo alla presa di funzione, poi aggiornamento ogni 5 anni che condiziona il rinnovo della tessera. Il contenuto sarà fissato da ordinanza, in consultazione con la Camera Immobiliare Monegasca.
I costi sono a carico dei professionisti, con disposizioni transitorie per coloro che sono già in servizio. Il dispositivo avvicina Monaco agli standard europei, utile agli investitori internazionali che confrontano le piazze.
Ogni operazione richiede un mandato scritto a durata limitata, possibile in formato elettronico secondo il Codice civile. Il versamento di qualsiasi remunerazione prima della conclusione è proibito, il che protegge venditori e acquirenti.
Nella gestione locativa, il mandato impone una rendicontazione almeno annuale al mandante. La misura rafforza la tracciabilità dei flussi e riduce le controversie, utile sia ai proprietari che ai gestori.
La commissione può essere versata solo a un titolare dell’autorizzazione amministrativa. L’obiettivo è escludere gli intermediari non accreditati ed evitare la concorrenza sleale, a beneficio di un mercato più leggibile.
Il dispositivo protegge la clientela e valorizza gli operatori conformi, cosa che va oltre il solo perimetro locale. Gli investitori vi vedono un segnale di qualità di mercato e di stabilità contrattuale.
Per approfondire il quadro locale e le buone pratiche, consulta la nostra pagina dedicata all’immobiliare di lusso a Monaco, molto consultata dagli acquirenti internazionali.
Un nuovo articolo vieta la pubblicità immobiliare da parte di non professionisti. Solo gli operatori autorizzati possono pubblicare annunci, o delegare a un terzo con mandato esplicito con indicazione dell’ente abilitato.
Restano due eccezioni: il proprietario per il proprio bene e la ripubblicazione senza scopo di lucro di un annuncio esistente. La misura protegge la credibilità degli annunci e la fiducia del pubblico.
Le sanzioni sono modernizzate e proporzionate alla gravità. Le infrazioni procedurali legate al mandato e agli obblighi amministrativi sono accompagnate da multe adeguate. I reati gravi come l’esercizio illegale o la pubblicità vietata rientrano in un barème più elevato.
Misure amministrative mirano le persone giuridiche, con sospensione o revoca dell’autorizzazione in caso di gravi inadempienze. Questa leva dissuasiva sostiene l’efficacia del nuovo quadro.
Complessivamente, questi sei aspetti strutturano un mercato più professionale e trasparente, riducono le zone di rischio e chiariscono le responsabilità, al servizio dei residenti e degli investitori.
A nostro avviso, la proposta di legge n. 271 rappresenta una vera svolta per il mercato immobiliare monegasco. Rafforzando la trasparenza e la professionalizzazione, risponde a un’aspettativa di lunga data per un quadro più rigoroso, all’altezza delle esigenze economiche ed etiche proprie di Monaco. Questo testo porta un’ambizione chiara: preservare la credibilità di un mercato d’eccezione, ristabilendo nel contempo regole comuni per tutti gli operatori.
In quanto professionisti del settore, condividiamo ampiamente lo spirito di questa riforma. Il settore aveva bisogno di una scossa, di una base più esigente per ristabilire la fiducia e contenere alcune pratiche che, nel corso degli anni, hanno offuscato l’immagine della professione — annunci fittizi, commissioni incoerenti, intermediari non autorizzati. Queste derive isolate fragilizzano la reputazione di un ecosistema in cui la maggior parte delle agenzie opera comunque con rigore e lealtà.
La nostra analisi va nella direzione di un quadro rafforzato, ma anche più coerente. Riteniamo opportuno instaurare un tariffario unico delle commissioni, applicabile a tutte le agenzie autorizzate. Questa misura permetterebbe di ristabilire una parità di condizioni tra professionisti, porre fine alle pratiche destabilizzanti e valorizzare la competenza piuttosto che la sovrapprezzo. È una questione di equità, ma anche di rispetto del cliente.
Altro tema essenziale, la proliferazione degli annunci falsi. Questa pratica, ancora troppo diffusa, offusca la percezione del mercato e mina la fiducia del pubblico. Pensiamo che un dispositivo di controllo sistematico, accompagnato da sanzioni dissuasive, sia indispensabile. La trasparenza comincia con la veridicità delle informazioni pubblicate; senza di essa, nessun quadro regolamentare, per quanto severo, potrà bastare a ristabilire la fiducia.
A più lungo termine, la creazione di un ordine professionale degli agenti immobiliari rappresenterebbe, a nostro avviso, un progresso strutturante. Questo organismo, basato su un’adesione obbligatoria e su un codice deontologico vincolante, offrirebbe un terreno comune di valori e responsabilità. Consentirebbe di difendere la professione in ciò che ha di più nobile — competenza, trasparenza e lealtà verso i clienti.
Nella stessa logica, la Camera Immobiliare Monegasca dovrebbe evolversi verso un ruolo più attivo. Un potere di intervento ampliato, che vada oltre la semplice consultazione, le permetterebbe di regolare gli abusi e garantire una concorrenza realmente equa. Coloro che rispettano le regole non dovrebbero più essere penalizzati dall’inazione in presenza di pratiche contrarie all’etica.
Infine, qualsiasi riforma durevole deve basarsi su una concertazione con i professionisti. I testi più giusti sono quelli che tengono conto della realtà sul campo: la diversità delle strutture, la complessità operativa e la necessità di adattare le norme alla pratica quotidiana. Una consultazione aperta del settore immobiliare monegasco permetterebbe di affinare i decreti applicativi e di garantire un equilibrio tra esigenza e vitalità economica.
Il rafforzamento del quadro giuridico non deve essere percepito come un vincolo, ma come una promessa: quella di un mercato più trasparente, più dignitoso e più durevole. Regolare significa proteggere il valore. E in un ambiente così particolare come Monaco, significa anche affermare una visione condivisa di ciò che deve essere l’eccellenza immobiliare.
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